Übung 1620 "Il Palazzo del Lavoro è in agonia"

 

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"Il Palazzo del Lavoro è in agonia e le istituzioni non se ne "

Il nipote di Pier Luigi Nervi dice no con una lettera al premio assegnato dall'Ordine degli architetti «Tristezza e rabbia per un un del Novecento che versa da anni in uno stato vergognoso».

«Non in giro, il Palazzo del Lavoro di Nervi è agonizzante». Un malato cronico che, per superficialità e disinteresse, le istituzioni non sono mai riuscite a curare. Nessun progetto di recupero è decollato a vincere l'incuria di chi avrebbe potuto tutelarlo. Così, simbolicamente, andrà deserta anche la consegna del «Premio opera secondo Novecento» assegnatogli quest'anno dall'Ordine degli architetti di Torino, come riconoscimento particolare della giuria di Architetture rivelate. Marco Nervi ha fatto sapere che non è interessato a presenziare e «che con tristezza e rabbia» rifiuta il premio «che non rappresenta nessun né all'edificio né ai suoi realizzatori». Un grido di dolore che vorrebbe anche far ripartire il dibattito su che cosa se ne fa Torino di un capolavoro dell'architettura del Novecento. Il nipote dell'ingegnere Pier Luigi Nervi che progettò l'edificio realizzato in occasione delle celebrazioni di Italia '61, come presidente dell'Associazione Pier Luigi Nervi Project che da più di dieci anni si allo studio e alla conservazione dell'opera del nonno, ha collaborato con numerose amministrazioni per avviare processi di recupero delle opere in Italia. Il caso più recente è quello dello Stadio Flaminio di Roma dove si è ottenuta un'importante vittoria con la procedura di riconoscimento del valore culturale dell'opera da parte della Soprintendenza.

A Torino, invece, il Palazzo del Lavoro «versa da anni in uno stato di vergognoso abbandono - ha scritto ieri il nipote di Nervi all'Ordine degli architetti -. Niente è stato fatto dalla Regione, dal Comune, che ne era un tempo proprietario, da voi, affinché si intervenisse a salvare un'opera così importante dell'architettura del Novecento. Gli appelli lanciati dalla nostra associazione sono sempre rimasti senza ascolto, anzi sono caduti nel disinteresse generale».
«Ci dispiace molto questo rifiuto - risponde il presidente dell'Ordine degli Architetti, Massimo Giuntoli - siamo proprio gli ultimi a dover ricevere questa lettera». Giuntoli aggiunge di aver sempre manifestato in tutte le sedi possibili lo sconcerto per lo stato di degrado degli edifici di Pier Luigi Nervi a Torino (oltre al Palazzo del Lavoro anche Torino Esposizioni), «e anche la consegna di questo premio avrebbe potuto essere l'occasione per riaccendere i riflettori del caso».
Non è d'accordo Marco Nervi secondo il quale gli architetti sono colpevoli «di la propria missione che risiede anche nel istituzioni e società civile sullo stato dei capolavori architettonici presenti sul proprio territorio». Nervi se la prende anche con chi ha motivato la scelta di premiare Palazzo del Lavoro.

E fa male anche la polemica «ultimo schiaffo» su un altro edificio di Nervi in disuso, Torino Esposizioni: la decisione da poco annunciata, di rinunciare al progetto di realizzarvi una biblioteca civica, perché troppo . Anche in via Ventimiglia, alla porta Sud della città, il che avrebbe dovuto far rivivere il Palazzo di Pier Luigi Nervi non è mai partito. E il capolavoro dell'architettura degli anni Sessanta candidato a trasformarsi in molte cose, l'ultima un centro commerciale, è ridotto ormai in da incendi e scorrerie di vandali.

la Repubblica, 4/12/2019

https://torino.repubblica.it/cronaca/2019/12/04/news/_il_palazzo_del_lavoro_e_in_agonia_e_le_istituzioni_non_se_ne_curano_-242584506/